Gli indici BRating mettono in evidenza le dinamiche dei mercati attraverso le performance delle cate

Ormai da qualche anno il mondo del risparmio gestito è riccamente popolato di prodotti di ogni genere, progettati per soddisfare le esigenze di molteplici tipologie di risparmiatori e investitori. La varietà dell’offerta riguarda, oltre che la natura delle strategie operative, soprattutto i mercati cui le politiche di investimento sono rivolte.
Qualsiasi investitore può oggi costruire un portafoglio estremamente diversificato, non solo tra le asset class, ma anche all’interno di specifici segmenti. E’ infatti possibile prendere posizione su aree geografiche, singoli Paesi, valute, commodities, settori merceologici o investimenti tematici.
Grazie a questa varietà di prodotti le opportunità sono cresciute in maniera rilevante, a volte facilmente individuabili, in alcuni casi nascoste in nicchie di mercato.
D’altra parte è diventato più complesso il processo di ricerca e selezione, che deve necessariamente basarsi su basi dati ben organizzate. La costruzione di categorie omogenee permette di confrontare i prodotti concorrenti, caratterizzati da politiche di investimento analoghe e/o che si propongono di soddisfare le medesime esigenze. L’analisi del loro andamento, realizzabile con gli indici di categoria, è una metodologia potente ed efficace per comprendere i mercati sottostanti prendendone in considerazione le potenzialità effettive.
Dando uno sguardo ai dati di fine ottobre è possibile farsi un’idea immediata sui mercati attraverso le principali categorie azionarie obbligazionarie e settoriali.
Ormai da qualche anno il mondo del risparmio gestito è riccamente popolato di prodotti di ogni genere, progettati per soddisfare le esigenze di molteplici tipologie di risparmiatori e investitori.
A parte i Latin-America, in fase di correzione strutturale, gli altri mercati azionari dopo la correzione estiva hanno ormai recuperato una buona metà del ribasso, e come noto, neanche i tragici fatti di Parigi sembrano aver creato motivi di preoccupazione.
Le ampie oscillazioni degli indici obbligazionari indicano invece le periodiche previsioni che le politiche accomodanti delle banche centrali, che ormai hanno generato tassi negativi, siano arrivate al capolinea, circostanza che adesso pare sia attesa, ma solo negli Stati Uniti, per la fine dell’anno o per l’inizio del prossimo.
Da una visione dei principali settori infine emerge con chiarezza la debolezza del settore energetico, causa il calo dei prezzi del petrolio in particolare e la ripresa dei prociclici che hanno beneficiato, evidentemente del fiume di liquidità degli ultimi anni.
L’analisi può diventare ancora più interessante se si approfondiscono i temi geografico e settoriale mediante l’uso delle forze relative, cioè dell’andamento del rapporto tra gli indici specifici e l’indice generale.
Ad esempio, a livello geografico, appare evidente la sovraperformance dei mercati americani beneficiari immediati della politica attiva dell FED e la debolezza dei mercati emergenti, trascinati dall’America Latina, segue un trend partito nel 2011.
Osservando la serie delle rappresentazioni grafiche dei settori, si possono individuare interessanti movimenti per l’Informatica e la tecnologia, i cui fondi hanno ottenuto performance mediamente superiori del 30% rispetto agli azionari globali.
Spesso più di tante parole sono i numeri, se rappresentati in maniera opportuna, a fornire le milgiori indicazioni per identificare lo scenario; il mondo dei fondi offre un prospettiva ormai completa e dettagliata per analizzari i mercati e scoprirne le tendenze.
Trend strutturale di crescita è anche quello che contraddistingue le performance relative dei farmaceutici i quali sembrano aver subito una battuta d’arresto proprio negli ultimi mesi.